giovedì 11 dicembre 2014

Mafia Capitale, Casapound alla volta del Campidoglio:"Marino dimettiti"



"Marino dimettiti: elezioni subito". E il Campidoglio è sotto assedio. Dritti per la loro strada, quelli di Casapound, armati di bandiere, striscioni con frasi eloquenti, e slogan, puntano il Campidoglio al grido di "noi la mafia non la vogliamo", dopo la bufera dell'inchiesta Mondo di Mezzo. Infiamma, dunque, la protesta a pochi metri dalle stanze dorate del comune di Roma dove i militanti del gruppo di estrema destra chiedono le dimissioni del sindaco, Ignazio Marino e che si torni alle urne.

"Il sindaco ce la sta mettendo tutta per tirarsi fuori da ogni responsabilità, ma l'immagine di Roma che esce dall'inchiesta 'Mondo di mezzo' è devastante e non lo lascia certo indenne - spiega Simone Di Stefano, vicepresidente di CasaPound Italia -. Un assessore e il presidente del Consiglio Comunale indagati non consentono a Marino di rivendicare, come pure ha fatto, la trasparenza della sua amministrazione e la sua estraneità a un sistema criminale che faceva affari sotto il suo naso. E il Pd non ha fatto meglio di lui: fino a ieri era pronto a scaricarlo, oggi lo difende a spada tratta terrorizzato dal pericolo del ritorno alle urne. Dall'indagine è emersa una 'mafia trasversale' che ha avvelenato la città: abbiamo visto le mani di alcuni del Pd, esattamente come quelle di alcuni del Pdl, posarsi avide sul business dell'accoglienza, abbiamo sentito raccontare dell'ex vice capo di gabinetto di Veltroni che prendeva 'uno stipendio' dalla 'cosca'. Al di là delle responsabilità penali specifiche, di fronte a un sistema criminale che agisce indisturbato all'interno delle istituzioni, le dimissioni sarebbero il 'minimo sindacale' per un primo cittadino che si rispetti".

"Il comune va sciolto - conclude Davide, fratello di Simone di Stefano - e si deve andare ad elezioni, è una situazione vergognosa dove è emerso questo sistema, questo malaffare che riguarda in particolare i centri d’accoglienza e i campi rom. È una situazione a delinquere bipartisan, una mafia trasversale. Noi siamo qui per dimostrare che su 100 indagati zero sono di Casapound”.



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