mercoledì 14 ottobre 2015

Teramo, scure sui servizi ai disabili. La protesta del comitato:" Abbandonati e senza diritti"

TERAMO - La scure dell'Isee contro i disabili o quella delle "delibere pasticcio"del comune? Comunque sia andata, la sostanza non cambia: a Teramo è il caos, le famiglie si vedono costrette a rinunciare alle ore di assistenza domiciliare per i cari affetti da disabilità. E c'è chi, come il sindaco di Teramo, Maurizio Brucchi, nelle scorse settimane, ha fatto ricadere la responsabilità di questo caos normativo sul Governo, sottolineando "le falle del nuovo sistema di valutazione Isee introdotto da Renzi".

Ma la frittata è fatta: e alle incertezze normative seguono storie di persone affette da disabilità a cui dignità e diritti sono stati strappati via: "sono la mamma di Franco, un ragazzo di 18 anni, autistico. E dal 1 agosto ci hanno tolto l'assistenza". A parlare è Sabrina. Che non ne può più. Dopo tante richieste di aiuto, Sabrina, fondatrice insieme ad altri del Comitato Teramo Solidale, ha, però, battuto i pugni sul tavolo e si è fatta sentire sul serio. La voce del Comitato è, così, arrivata fino all'associazione Luca Coscioni, con la visita a Teramo di Mina Welby.

Il comune, poi, ci mette del suo. La prima delibera comunale era mirata a ridefinire i servizi socio assistenziali, ma non ad operare tagli. I propositi erano buoni, il comune aveva cercato di equilibrare sproporzioni nel monte ore degli utenti, con un nuovo regolamento, la riapertura del bando e con la reintroduzione della compartecipazione. Poi, il caos. Nella prima "delibera pasticcio", infatti,  erano compresi requisiti talmente rigidi che, con la compartecipazione, la nuova graduatoria, quella di agosto 2015, aveva visto la rinuncia di un numero impressionante di famiglie, costrette a fare un passo indietro di fronte al muro impenetrabile dell'Isee e di una serie di incredibili errori: non era stato valutato il nuovo calcolo Isee e il primo bando non contemplava, come, invece, dice la legge, l'Isee ristretto per i ragazzi maggiorenni affetti da disabilità, come Franco.

Dunque, tutto da rifare. A luglio scorso, quindi, secondo Chiara Ciminà, attivista del comitato Teramo Solidale, "si riapre il bando con l'integrazione dell'Isee ristretto, ma c'è ancora qualcosa che non funziona nella graduatoria. Numero di protocollo, iniziali degli aventi diritto e calcolo della compartecipazione: Tutto sbagliato". E le famiglie si innervosiscono sul serio. Insomma, oltre alle incertezze normative, anche una serie di imperdonabili errori da parte del comune di Teramo. Intanto il tempo scorre e il comitato passa al contrattacco con una serie di iniziative di sensibilizzazione: l'hashtag "#iostoconundisabile" diventa virale, a tal punto che all'indirizzo di posta del Comitato Teramo Solidale arrivano foto anche da Boston e da New York.

La protesta, dunque, prosegue per tutto settembre scorso con una raccolta fondi, appoggiata anche dall'associazione Autismo Abruzzo Onlus, che in sole tre ore raccoglie quasi 2000 euro per fare ricorso al Tar dell'Aquila. Ma la minaccia legale delle famiglie intimorisce il sindaco di Teramo che, alla velocità della luce, va ad integrare i punti più lacunosi della delibera precedente, facendo partire un nuovo bando e "scardinando, così - dice Chiara Ciminà - quelli che erano i punti fondamentali del nostro ricorso al Tar, già pronto". Ma l'ennesima graduatoria, promessa dal sindaco teramano in tempi brevi, auspicando che questa volta sia quella giusta, ad oggi, non è ancora uscita. E le storie di famiglie con disabili allo stremo, si moltiplicano giorno per giorno.