giovedì 4 dicembre 2014

Il cuore a sinistra e il portafogli a destra: Litizzetto immobiliarista con 22 case



ROMA - "Fai quello che dico, ma non quello che faccio io". Si può riassumere così la storia di tanti comici (o pseudo tali), cabarettisti (o pseudo tali) o artisti (o pseudo tali) che negli anni, pur proclamandosi eroi dei deboli, si sono riempiti la pancia (e il portafogli) diventando esperti di satira politica. Tutto lecito, per carità. Ma grottesco, certamente. Ed effimero. E' il caso della poliedrica ed esplosiva Luciana Litizzetto, comica e attrice di razza, che è riuscita ad accumulare, con le sue performance al vetriolo contro il potere politico ed imprenditoriale, note a tutti, oramai, una vera e propria fortuna immobiliare, ben descritta da Il Giornale nei giorni scorsi (http://www.ilgiornale.it/news/spettacoli/cos-parolaccia-ti-fa-ricca-littizzetto-ha-ventidue-case-1071896.html).

Ben 700 mila euro per le due edizioni del festival di Sanremo, più i diritti d'autore per libri, per pubblicità televisive (coop e banche) e comparsate in alcune delle fiction sul piccolo schermo più seguite. E' chiaro che, giustamente, l'inossidabile Litizzetto abbia coronato il "sogno italiano" del mattone. Ma che gran parte dei compensi le siano stati elargiti dalla Mondadori, berlusconiana, poco importa. Legittimo anche questo, si intende. Ecco, quindi, la lunga lista degli immobili pubblicata dal giornalista de Il Giornale, Stefano Filippi, pubblicata qualche giorno fa:

 "Il primo acquisto di Lucianina, era il 1998. Un po' come la prima pepita d'oro di zio Paperone nel Klondyke. La casa meneghina si trova tra viale Bianca Maria e corso Concordia, categoria A/3, classe 6, 2,5 vani: una novantina di metri quadrati, abitazione di tipo economico ma dalla rendita elevata in una zona prediletta dalla borghesia milanese. Nel 1998 la Littizzetto aveva abbandonato da tempo l'insegnamento ed era già diventata una cabarettista di successo, in teatro e soprattutto in tv: Rai3 le aveva spalancato le porte sei anni prima ad Avanzi, un esordio non memorabile; poi però erano venuti Cielito lindo, Ciro e Mai dire gol. Quel 1998 fu appunto l'anno dei mondiali di calcio francesi e della collaborazione con la Gialappa's. E l'anno prima aveva festeggiato l'exploit del film Tre uomini e una gamba con Aldo Giovanni e Giacomo. Non c'è da stupirsi che, dopo tanta gavetta, il primo investimento sia stato un pied-à-terre nella Milano che le stava regalando una popolarità clamorosa.
Negli anni la Littizzetto ci ha preso un grande gusto a ballare il ballo del mattone. A Bosconero, il luogo degli affetti familiari, possiede due garage e quattro appartamenti per complessivi 15,5 vani acquistati tra il 2006 e il 2011. Ma è nella grande Torino che l'attrice ha concentrato la propria intensa attività d'immobiliarista. Dieci appartamenti, tre garage, due porzioni di un edificio accatastato come magazzino.
Quasi tutte le case sono nella fascia precollinare sulla destra Po, zona residenziale, esclusiva, prestigiosa, non lontano dalla cupola neoclassica della Gran Madre di Dio: 3,5 vani dietro corso Casale, tre lussuose dimore in altrettanti palazzi lungo la tranquilla via Villa della Regina per complessivi 27 vani più due autorimesse, altri appartamenti e garage tra corso Quintino Sella, via Buttigliera, via Casalborgone, via Cavalcanti e via Molino-Colombini. L'unica proprietà lontana dai «Parioli» torinesi è nel quartiere San Donato, la zona dove la Litti ha vissuto da bambina e dove i genitori conducevano una latteria.
Tutti gli immobili sono intestati a lei al 100 per cento tranne le quote del deposito in corso Quintino Sella e una rimessa al 50 per cento con il compagno, il batterista Davide Graziano. Totale: 72,5 vani di abitazioni, 124 metri quadrati di garage, una rendita catastale che l'Agenzia delle entrate fissa in 13.121,26 euro. Che, rivalutata del 5 per cento e moltiplicata per il coefficiente di 120, dà un valore di circa 1.650.000 euro che rappresenterebbe la base imponibile da usare nelle compravendite. Naturalmente il valore di mercato è enormemente più elevato. Niente male per la campionessa della risata radical-choc che nel 2008, senza Sanremo né pubblicità, aveva dichiarato un reddito superiore a 1,8 milioni di euro che le aveva consentito di inserirsi tra i primi 500 contribuenti d'Italia. È il bello del mattone".



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